La sessualità e le sue differenze

Orientamento sessuale e Genere sessuale: differenze

In prima battuta, per poter comprendere meglio l'argomento, è necessario fare una distinzione su alcuni termini.

Il sesso corrisponde alla dimensione genetica: essere maschi significa avere nel proprio corredo genetico due cromosomi, uno X e l'altro Y; ciò ha come risultato quello di avere un pene, i testicoli e una specifica produzione di alcuni ormoni. Essere femmina rivela che nel bagaglio genetico della persona ci siano due cromosomi di tipo X; ciò comporta possedere una vagina, delle ovaie, il seno e specifici ormoni.

 

L'identità di genere è quella condizione attraverso la quale una persona si definisce come maschio o femmina e che può essere coerente o meno con il proprio sesso cromosomico. L'identità di genere risponde alla domanda: "Come mi sento; qual è la percezione sessuale di me stesso?"

 

Il ruolo di genere è l'espressione sociale della propria identità di genere, ovvero tutto quello che facciamo per esprimere agli altri l'appartenenza a un determinato sesso. Tale ruolo è il prodotto delle consuetudini sociali che l'individuo interiorizza a partire dall'infanzia. In questa condizione sono inclusi i comportamenti, gli atteggiamenti e i tratti di personalità che una società, in una determinata cultura e in uno specifico periodo storico, definisce come maschili o femminili.

 

L'orientamento sessuale è la tendenza di una persona a rispondere a certi stimoli sessuali. Tale condizione risponde alla domanda: "Da chi/che cosa sono attratto?" In altri termini con tale espressione si designa la direzione verso la quale un soggetto dirige la sua energia erotica (verso una persona dello stesso sesso, dell'altro sesso o verso entrambi). L'orientamento sessuale non indica di per sé dichiararsi gay: possiamo infatti avere un rapporto sessuale con una persona dello stesso sesso e contemporaneamente considerarsi eterosessuale. 

 

Il transgender è un individuo di sesso maschile o femminile che presenta un ruolo sociale e sessuale che combina aspetti del genere femminile e maschile, ma non si identifica in modo categorico in nessuno dei due.  Non si riconosce totalmente nel genere opposto e perciò non desidera una riassegnazione chirurgica del sesso. Il transgender non ha di conseguenza un orientamento sessuale definito, possono quindi identificarsi come omosessuali, eterosessuali, bisessuali o asessuali.

 

Il transessuale invece si identifica nel sesso opposto e desidera un intervento chirurgico per modificare i propri organi sessuali. L'articolo davanti alla parola "trans" indica il genere che il soggetto intende assegnarsi. Una donna che vuole diventare uomo utilizzerà l'articolo maschile, di conseguenza "il transessuale".

 

Di fronte a tale diversificazione si possono avere diverse identità: uomini e donne eterosessuali, gay, bisessuali; donne e uomini transessuali con orientamenti diversi (eterosessuali, omosessuali, bisessuali). Persone transgender che possono essere attratti da uomini/donne o altri transgender. Tali classificazioni non sono tuttavia esaustive poiché l'essere umano è ben più complesso e un'etichetta rischia di limitare la specificità di  ogni individuo. 

Omofobia interiorizzata

L'omofobia interiorizzata è quell'insieme di sentimenti negativi (colpa, disprezzo, ansia, vergogna, basso valore personale)  che la persona omosessuale vive rispetto al proprio orientamento. Tale disagio nasce dall'assimilazione dei principi morali ed etici della cultura e della religione dell'individuo e soprattutto dall'introiezione di quei comportamenti, pregiudizi e opinioni che sottolineano una differenza discriminatoria tra l'eterosessualità e l'omosessualità.  Lo scopo di una eventuale terapia, non è quello di riparare o "aggiustare" l'orientamento della persona, bensì aiutarla ad accettarsi e a esprimere sé stessa per quello che è. Non esistono terapie riparative perché non c'è niente da riparare. Alcuni studi  infatti indicano che le terapie di conversione non hanno nessun effetto sulla persona, anzi acuiscono il disagio: depressione, ansia, comportamenti autolesivi e suicidari.  

Feticista da Trasvestimento e Travestitismo

Travestitismo 

Tale termine ha cambiato significato nel corso dei decenni e rappresenta una varietà di sfumature. A oggi, questa condizione, diversa dalle precedenti, in genere designa una persona con orientamento eterosessuale che non esprime nessun disagio per il proprio genere di appartenenza, ma manifesta solo il piacere di apparire dell'altro sesso.  Il travestito manifesta un piacere legato al desiderio di indossare gli abiti del genere opposto. 

 

Feticista da travestimento

Indossare abiti del sesso opposto allo scopo di raggiungere un'eccitazione sessuale che porta al rapporto eterosessuale o alla masturbazione. Quasi esclusivamente di pertinenza maschile, si possono distinguere un sottotipo con feticismo da tessuti, materiali o indumenti e uno con autoginefilia, ovvero con pensieri e immagini di sé come donna. Questo tipo di feticismo può essere rivolto all'attenzione dei professionisti quando la persona esprime un disagio rispetto a questa sua condizione.  

Fluid Gender Agender e Pansessuale

Negli ultimi anni sono stati coniati dei nuovi termini che indicano nuove identità sessuali:

Fluid Gender è quella condizione per cui il genere di appartenenza della persona non è binario (maschio-femmina). L'individuo "gender" può riconoscersi in momenti diversi come uomo o donna. Agender è una persona che non si identifica con nessun genere.

Pansessuale è una condizione che riguarda l'orientamento sessuale e non l'identità e designa un soggetto che si sente attratto da un'altra persona a prescindere dal suo genere. A differenza del bisessuale che rimane attratto dalle due categorie uomo-donna, il pansessuale può provare attrazione per uomini, donne, transessuali e/o transgender. Il loro interesse va oltre la sessualità binaria e pone una forte attenzione sul singolo individuo, piuttosto che sul suo genere. 

Caratteristiche  della  Disforia  di   genere

 

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali deve essere presente una evidente incoerenza tra il sesso vissuto da una persona e il genere cromosomico, per un periodo di almeno sei mesi, manifestato da almeno due dei seguenti criteri:

  1. Una marcata incongruenza tra il sesso espresso/vissuto e i caratteri sessuali primari e/o secondari.(*)
  2. Un forte desiderio di liberarsi dei propri caratteri sessuali primari e/o secondari;
  3. un forte impulso ad avere i caratteri sessuali dell'altro sesso, nonché una pulsione di essere dell'altro genere e di essere trattato come l'altro sesso.
  4. Una convinzione profonda di avere i sentimenti tipici e le reazioni dell'altro sesso.

Questa condizione è associata a un disagio significativo e una compromissione del funzionamento sociale, lavorativo e familiare. 

 

E' necessario precisare che si tratta di "disforia" solo quando la persona manifesta un significativo disagio. Anche le forme estreme di non conformità di genere, se non sussiste un malessere profondo, sono da considerare una semplice variante dell'identità e dell'espressione di genere. Spesso i transessuali si rivolgono ai medici per avere una terapia ormonale e per organizzare un intervento chirurgico ai genitali; possono perciò rifiutare un intervento psicologico che però in alcuni casi può essere utile, ma solo per capire se sussiste un malessere più profondo che non ha nulla in comune con la transessualità ma che è necessario affrontare per rendere il passaggio di genere scevro da altri problemi (depressione, ansia). 

Per alcuni transessuali infatti gli ormoni sono quello di cui hanno bisogno per farli sentire a proprio agio come donna/uomo.

 

 

 

*I caratteri sessuali primari sono le gonadi maschile e femminile: testicoli nel maschio e ovaie nella femmina. Questi ultimi rappresentano gli organi che producono gli ormoni maschili e femminili e sono responsabili dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari.

I caratteri sessuali secondari  si manifestano durante la pubertà, quando il corpo inizia a secernere ormoni sessuali. Essi sono nell'uomo la crescita dei peli e della barba, lo sviluppo del pene, dei testicoli e della prostata, la comparsa del pomo d'Adamo, l'allargamento delle spalle e lo sviluppo dei muscoli. Nella donna invece sono: la crescita dei peli del pube e del seno, l'allargamento del bacino e la comparsa delle mestruazioni. 

Psicoterapia

I trattamenti che hanno lo scopo di modificare le convinzioni delle persone con questo tipo di disagio non sono efficaci. L'obiettivo principale della terapia è quello di verificare in tali soggetti l'esistenza del bisogno profondo di cambiare sesso, in modo da aiutarli a sentirsi a proprio agio con l'identità di genere che desiderano. 

La psicoterapia assume un importante ruolo di supporto nel processo di riassegnazione chirurgica del sesso. Infine, il percorso di psicoterapia ha l'obiettivo principale di esplorare insieme alla persona i trattamenti chirurgici che dovrà affrontare, valutare le indicazioni e le controindicazioni e supportarla nell'adattamento post chirurgico.

E' fondamentale ricordare al soggetto che la riassegnazione chirurgica è un'operazione irreversibile e definitiva. Pertanto, prima dell'intervento, la persona deve vivere un periodo (almeno 1-2 anni) durante il quale assume il ruolo del genere opposto e successivamente un altro biennio in cui è sottoposto a terapia ormonale.