Autostima

Che cosa significa avere autostima

L'autostima è il giudizio complessivo che una persona dà di se stessa; la percezione del proprio valore. Può essere legata ad alcuni aspetti della propria personalità. Un individuo può avere un tipo di autostima legato a dei buoni risultati scolastici o all'essere fisicamente attraente, invece un'altra può averla intimamente connessa con l'essere amato da Dio e con l'aderenza a valori morali. La prima quindi percepirà una forte stima di sé quando gli altri le comunicheranno quanto è intelligente e apprezzeranno la sua bellezza; l'autostima della seconda sarà amplificata dal grado di apprezzamento delle sue qualità morali. In questi casi la considerazione di sé dipende da valori specifici della persona e dai feedback positivi ricevuti dagli altri.

In altri casi, l'autostima è un aspetto diverso da quelli appena descritti. Ci sono persone infatti che tendono ad avere un'alta considerazione di sé in generale, tendono ad apprezzare il proprio aspetto, le proprie capacità a prescindere dai giudizi altrui. Da cosa dipende?

Alcuni ricercatori ipotizzano che l'autostima sia definita dal grado di sovrapposizione o di scarto tra come ci vediamo (Sé Reale) e come invece vorremmo essere ( Ideale). Se la percezione reale è molto lontana da quella ideale, sarà più probabile avere una bassa stima di sé. Quando i canoni personali verso cui si tende a conformarsi sono vicini al nostro sé reale allora sarà più probabile avere una buona stima di sé.

Una buona autostima ci permette di sentirci bene con noi stessi, di trovare il nostro posto nel mondo e di passare all'azione per realizzare i nostri progetti. Essa ci dà accesso alla parte migliore di noi. L'autostima svolge inoltre un ruolo importante nella nostra salute morale e fisica: quando è buona, agisce come una difesa immunitaria morale che rende resistenti allo stress e permette di cicatrizzare rapidamente le ferite che l'amor proprio subisce. Le ricerche indicano che coloro che hanno un'alta stima di sé reagiscono alle minacce biasimando le altre persone oppure mettendosi nuovamente alla prova. Questo tipo di reazioni consente di mantenere pensieri positivi verso di sé. 

 

Una scarsa autostima crea un circolo vizioso di sofferenze che si autoalimentano. La persona diventa ossessionata da sé stessa, non per egocentrismo, ma perché è presente un problema: mettersi in discussione diventa un'abitudine costante e assillante. 

Aumenta la paura del fallimento e del rifiuto, perché un'autostima troppo bassa, non permette più di gestire una nuova eventuale offesa. Questa paura genera a sua volta un ipercontrollo estenuante. La tensione è continua e le interazioni sociali diventano faticose. Si radica un senso di solitudine e un'immagine di sé di inferiorità. La fatica e la paura esasperano le emozioni e causano comportamenti inopportuni: la persona diventa aggressiva, cattiva, sprezzante o sbruffona; qualsiasi problema vissuto come un attacco alla propria autostima, le fa perdere la testa, portandola ad isolarsi e a cadere sempre più in basso, incapace di chiedere aiuto o di riprendersi. Questa dinamica fa perdere l'obiettività, ovvero i successi sono un mero frutto del caso o della fortuna e in quanto tali sono effimeri; i fallimenti invece sono definitivi e dimostrano inesorabilmente la propria inadeguatezza e inettitudine. Il desiderio di essere accettati e di vedersi riconoscere i propri successi scompare, lasciando il posto solo a una crescente paura del fallimento e del rifiuto. Quando l'autostima è carente, predispone alla maggior parte dei problemi psichici: ansia, depressione, alcolismo e altre dipendenze e comportamenti compulsivi.

Gli individui con una bassa autostima reagiscono con maggiore probabilità biasimando se stessi e rinunciando ad un compito.

 

 

Come si alimenta l'autostima

L'autostima si sviluppa e viene alimentata da due fonti principali: 1. i segnali di riconoscimento ricevuti prima di tutto dai genitori: affetto, simpatia, amore, ammirazione, stima. Durante la crescita si aggiungono quelli provenienti  dall'ambiente sociale (compagni di classe, amici, colleghi, eccetera);

2. i nostri successi ovvero quello che abbiamo fatto e che è stato riconosciuto da noi e da gli altri come una prova ben riuscita. Quindi è mantenuta o incrementata attraverso le relazioni che consentono la sopravvivenza e lo sviluppo armonioso della persona, perciò l'autostima si abbassa in caso di rischio di rifiuto sociale, motivando ad agire con maggiore attenzione e sensibilità nei confronti delle aspettative altrui. Gli studi dimostrano che i rifiuti sociali intaccano l'autostima delle persone e rende queste ultime più bisognose di approvazione: respinti o abbandonati, ci sentiamo inadeguati o insignificanti.

 

Le persone con una bassa stima di sé hanno maggiori problemi nella loro vita, sono maggiormente predisposte a vivere con ansia le relazioni o hanno maggiori probabilità di essere depresse.

Anche coloro che hanno una esagerata stima di sé possono manifestare un disagio di fronte a un rifiuto o a un insuccesso. Le ricerche indicano che tali individui reagiscono sfogandosi sugli altri talvolta con atteggiamenti di violenza. Coloro che possiedono un'alta opinione di sé hanno maggiore probabilità di rivelarsi detestabili, di interrompere una conversazione e di "parlare agli altri" piuttosto che "con gli altri", se paragonati invece alle persone timide, modeste e che tendono a mettersi in disparte a causa della loro bassa autostima. Allora qual è la "giusta misura" dell'autostima?

Autoefficacia

Rispondendo alla domanda precedente, possiamo introdurre questo nuovo aspetto. Essa è la percezione di quanto ci sentiamo competenti ed efficaci nei confronti di un'attività, di un ruolo o di una mansione. Credere alla propria competenza ed efficacia si rivela vantaggioso. Bambini e adulti che manifestano un forte senso di autoefficacia sono più tenaci, meno ansiosi e meno depressi; vivono inoltre vite più serene e di maggior successo. Di fronte ai problemi, tali persone sono maggiormente predisposte a trovare soluzioni piuttosto che concentrarsi sulla propria inadeguatezza. In altre parole, competenza e costanza permettono il raggiungimento degli obiettivi. Raggiunti dei buoni risultati, anche l'autostima cresce