Disturbo Bipolare

Sintomi Disturbo Bipolare

I sintomi del disturbo bipolare sono un insieme di aspetti particolari e segni specifici; è stato Ippocrate il primo a descrivere in modo particolareggiato la mania e la melanconia. Quello che risulta compromesso in questa patologia è l'umore: la persona vive emozioni fluttuanti che non sono normali oscillazioni, ma reazioni patologiche, in quanto non sono controllabili e non sono il risultato di stimoli ambientali. La labilità dell'umore appare inoltre prolungata nel tempo ed estrema, ovvero stati d'animo che hanno la caratteristica di essere molto intensi (estrema gioia o estrema apatia). Queste condizioni producono così un cambiamento anche in altre aree: 

Nei pensieri che appaiono fortemente accelerati o decisamente rallentati;

nel ritmo sonno-veglia (la persona ha meno bisogno di dormire);

nel modo di comportarsi, causando un disagio significativo in famiglia e in altri ambienti (sociale e lavorativo).

Il disturbo è caratterizzato dal susseguirsi di episodi di depressione maggiore, di episodi ipomaniacali o maniacali, di episodi di stato misto e di intervalli liberi.

La Mania

La mania è una condizione psicologica caratterizzata da una grande euforiadisinibizionespropositata fiducia in se stessi fuga delle idee (i pensieri si susseguono in modo repentino e abnorme, tant'è che la persona non riesce a concentrarsi). La gioia di vivere è all'ennesima potenza: immotivata allegria ed estremo entusiasmo. Questa condizione emotiva produce un'esasperazione di tutti i comportamenti che la persona mette in atto; improvvisamente si sente capace di fare tutto: aumenta il desiderio sessuale così come tutte quelle attività che attirano momentaneamente l'attenzione ma, che poi puntualmente, a causa della fuga delle idee, non conclude. 

I nessi associativi (alterazioni cognitiva per cui la persona non collega i pensieri in base a un concetto dominante) cambiano continuamente; il tono dell'umore è elevato: la persona appare irrequieta; gestualità e mimica sono vivaci e mutevoli. L'abbigliamento è molto stravagante: colori accesi e indumenti particolari. L'individuo parla continuamente, il linguaggio appare prolisso e torrenziale, il tono dell'umore è alto e le informazioni non sono comunicate secondo una logica consequenziale. La persona mette in atto comportamenti spesso pericolosi ed estremi: gioco d'azzardo, spese folli, guida spericolata, promiscuità sessuale, atti osceni. L'individuo si sente in grado di fare tutto. Nei casi più gravi può arrivare a condotte aggressive o violente verso cose o persone; in altre occasioni può invece mettere a rischio la propria vita con condotte suicide. L'alterazione cognitiva produce un susseguirsi continuo di idee e pensieri che alterano le proprie convinzioni: la persona può credere di essere al di sopra di tutti, pensa di poter fare ciò che vuole o arrivare dove gli altri non riescono. Può convincersi di essere un personaggio famoso (delirio di grandezza), di essere in grado di volare, di fare miracoli, di poter entrare in contatto con Dio o con degli essere superiori (delirio mistico). 

Quando il flusso del pensiero è così rapido e mutevole, il paziente cade in un “blocco psichico” e manifesta un “arresto psicomotorio” (stupor maniacale).

Anche i bisogni cambiano: la persona dorme molto meno, manifesta un aumento dell'appetito e del desiderio sessuale.

L'episodio maniacale può durare da qualche giorno fino a qualche mese (al massimo 4-6 mesi).

I sintomi hanno una remissione spontanea che di solito può essere rapida, più lenta oppure può passare a uno stato depressivo o misto. Il soggetto raramente si rende conto della propria malattia, è convinto di stare bene e reagisce con violenza ed aggressività se qualcuno prova a contraddirlo.

La Depressione

Nel disturbo bipolare, l'episodio depressivo presenta caratteristiche diverse da un episodio di disturbo depressivo maggiore (depressione unipolare). Nel primo caso, si presenta con alterazioni comportamentali: 

Condizione permanente o momentanea di provare emozioni di fronte a situazioni oggettivamente stimolanti. É uno stato d'insensibilità di fronte alla realtà; la persona non esprime nessuna reazione emotiva (apatia).

  • Limitata o mancanza di energia (anergia).

  • Eccessiva tendenza a rimanere a letto (clinofilia) che non è l'espressione di una malattia organica invalidante, ma è l’espressione di un disagio emotivo.

  • Eccessiva tendenza a dormire (ipersonnia).

Nell'episodio depressivo bipolare è presente:

l'apatia, anziché la tristezza come nel disturbo depressivo maggiore;

la mancanza di energia, piuttosto che l'ansia;

un'eventuale ipersonnia, anziché l'insonnia, tipica del disturbo depressivo unipolare.

L'età di esordio del disturbo depressivo bipolare è più precoce, ma l'incidenza di anoressia e perdita di peso sono minori; mentre la labilità emotiva e la probabilità di sviluppare sintomi psicotici nei casi più gravi sono maggiori. Inoltre, l'incidenza di episodi depressivi post partum è maggiore.  Con il passare del tempo, i sintomi maniacali tendono a diminuire e i segni depressivi invece tendono a diventare cronici;  il soggetto con disturbo bipolare passerebbe la maggior parte del tempo con una sintomatologia depressiva. 

L'ipomania

L'episodio ipomaniacale sembra caratterizzato dagli stessi sintomi e segni della mania ma con una intensità minore: modesta elevazione dell'umore, pensieri positivi, aumento delle energie e delle eventuali attività giornaliere. La vita dell'individuo non appare compromessa.

La persona appare spensierata, di buon umore, reattiva, propositiva, sicura di sé, con un ridotto bisogno di riposo. È presente distraibilità, ma il giudizio di realtà appare intatto. L'umore però appare fugace con improvvise reazioni di irritabilità, soprattutto quando la persona viene contraddetta. In alcuni casi è lo stesso paziente che, in alcuni periodi di forte agitazione psicomotoria, ricorre all'alcol o al consumo di droghe.

L'ipomania purtroppo non è spesso diagnosticata perché non è riconosciuta come una malattia, né dal paziente, né dagli specialisti. La persona quindi può entrare in contatto con “gli addetti ai lavori”solo quando presenta degli episodi depressivi e di conseguenza anche la diagnosi sarà diversa. L'importanza di distinguere un disturbo bipolare di tipo II da un disturbo depressivo è indubbia, dal momento che l'identificazione di sintomi ipomaniacali sottostanti può permettere di impostare un trattamento mirato ed adeguato. In questo modo si possono evitare degli interventi che sono inappropriati per il tipo di malessere che la persona presenta. 

Stato Misto

E' uno stato caratterizzato dalla presenza contemporanea di sintomi di entrambe le condizioni: mania e depressione. 

I sintomi si manifestano in modo ripetitivo per un periodo che va da qualche settimana fino a qualche mese, senza però orientarsi verso un'unica polarità. I sintomi depressivi e quelli maniacali si esprimono in modo diverso: insieme all'agitazione psicomotoria può essere presente umore depresso e/o irritabile. In alcuni casi può presentarsi un agitazione psicomotoria con un rallentamento del pensiero, umore depresso e una maggiore concentrazione su idee deliranti a sfondo depressivo. Altri individui possono presentare un “stupor maniacale”, ovvero umore euforico e contemporaneamente è presente un rallentamento psicomotorio. Il paziente appare lucido ma risulta indifferente a qualsiasi stimolo esterno. Un'altra condizione si ha quando la persona presenta sempre un umore maniacale, questa volta con aggressività, ma non riesce a capire e a rispondere alle domande che gli vengono poste (mania improduttiva).

In genere queste sottoclassificazioni sono “forme di transizione” da uno stato transitorio prima che la depressione si trasformi in mania o viceversa.

I Disturbi Bipolari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli episodi di mania e depressione danno origine alla classificazione dei disturbi bipolari.

 

Il disturbo bipolare tipo I

 

E' caratterizzato dal susseguirsi in modo ciclico da fasi depressive, maniacali o miste o dalla sola presenza di fasi maniacali. E' stato riscontrato che in alcuni pazienti, le fasi maniacali si susseguono con quelle depressive in modo costante; in altri casi invece è presente un periodo di umore stabile.

In genere quello che si presenta per primo è lo stato maniacale che ha un'insorgenza veloce e si manifesta nell'arco di poche ore o giorni. Possono essere presenti sintomi psicotici coerenti o non coerenti all'umore del momento. Il contenuto del pensiero è rappresentato nelle forme più lievi da idee di grandezza con ipervalutazione delle proprie capacità e delle proprie risorse; nelle forme più gravi si arriva allo sviluppo di deliri congrui o incongrui dell'umore. A seconda del tipo di delirio che il soggetto sviluppa possono essere presenti delle convinzioni che si diversificano in base all'oggetto: 

deliri di grandezza (sono una persona eccezionale);

di onnipotenza (sono convinto di poter volare); 

mistici (posso parlare con Dio);

di influenzamento corporeo (mi sento telecomandato);

del pensiero (devo stare da solo perché gli altri potrebbero ascoltare ciò che sto pensando).

 

Disturbo bipolare tipo II

 

E' caratterizzato dall'alternanza in modo ciclico di fasi depressive e ipomaniacali. Per fare una diagnosi di questo genere deve essere presente almeno un episodio ipomaniacale (almeno 4 giorni consecutivi) e almeno un episodio depressivo. Non deve essere mai stato presente un episodio maniacale.

 

Disturbo ciclotimico

 

E' caratterizzato dall'alternanza in modo costante del tono dell'umore per almeno due anni. Queste persone a primo acchito sembrano essere giudicate come lunatiche incoerenti inaffidabili. Spesso perdono il posto di lavoro per i loro comportamenti o sono richiamati più volte a rispettare gli orari di lavoro. La loro instabilità li porta spesso a cambiare residenza, città, amici e lavoro.

In genere, queste persone, per cercare di alleviare il loro malessere, trovano conforto nell'abuso di sostanze e alcol. L'esordio è precoce, durante l'adolescenza o nella prima fase adulta. Per porre la diagnosi di disturbo ciclotimico è necessaria la presenza di numerosi episodi con sintomi ipomaniacali e altrettanti episodi depressivi. La caratteristica principale è un mutevole e repentino tono dell'umore, anche nella stessa giornata. 

Le cause del disturbo bipolare

 

I fattori che predispongono l'individuo verso un disturbo bipolare sono:      

 

  • Cause geneticheLa presenza si una componente ereditaria è maggiore nel disturbo bipolare rispetto che agli altri disturbi depressivi unipolari. La probabilità decresce in proporzione al corredo genetico condiviso tra i soggetti. Nei gemelli omozigoti la propensione a sviluppare un disturbo bipolare, se l'altro gemello è affetto, è pari al 33-90%; nei gemelli dizigoti è pari al 5-25%, valore simile a quello dei fratelli non gemelli.
  • Regioni di alcuni cromosomi. Dagli ultimi studi sembra che sia presente un'associazione tra i disturbi bipolari e specifiche parti di alcuni cromosomi.

  • Alterazione di alcuni neurotrasmettitori. Sembra che le quantità di alcuni neurotrasmettitori (noradrenalina, serotonina e dopamina) siano insufficienti.

  • Alterazione recettoriale. Questa teoria presuppone che sia presente un'alterazione dei recettori per alcuni neurotrasmettitori nei disturbi dell'umore, nello specifico nei disturbi bipolari.

  • Alterazione neuroendocrina. Sono presenti alcune modificazioni nei sistemi neuroendocrini, in particolare quello ipotalamo-ipofisi-surrene.

  • Ritmi biologici. Da alcuni studi emerge che gli episodi maniacali/depressivi seguono picchi stagionali. Nella fase maniaco-depressiva le stagioni che sembrano essere più predisponenti sono la primavera e l'autunno.

  • Riduzione del sonno. La riduzione del sonno può scatenare episodi di ipomania o maniacali.

  • Prospettiva Cognitivo-Comportamentale. Secondo le prime spiegazioni introdotte da Beck, il disturbo bipolare sarebbe la conseguenza di un'alterazione del pensiero che provocherebbe dei cambiamenti nel tono dell'umore. Secondo tale orientamento nella fase depressiva, il paziente vive le relazioni, nonché il mondo circostante, come “imprevedibili e pericolosi” perciò si percepisce come un perdente; l'ambiente viene vissuto come ostile. Il mondo porta con sé degli ostacoli che sono insormontabili (visione negativa di sé, del mondo e del futuro). Nella fase maniacale invece, l'interpretazione della realtà appare eccessivamente ottimistica. In entrambe le situazioni i pensieri automatici (depressivi o maniacali) non corrispondono alla realtà; le cognizioni sono rigide, inflessibili e non realistiche. Questa modalità di processare le informazioni provocherebbe un'esaltazione o un annientamento dell'Io.

I Temperamenti e il disturbo bipolare

 

Nel disturbo bipolare sembra esserci un legame tra specifici temperamenti e predisposizione alla malattia. Il carattere di ogni persona si sviluppa a partire dall'infanzia e si cristallizza durante l'adolescenza. Alcuni specifici temperamenti possono essere un eventuale indicatore di episodi maniaco-depressivi.

 

Temperamento Ciclotimico

 

La particolarità di questo temperamento è la continua oscillazione dell'umore e dell'energia che condizionano la vita della persona. I cambiamenti degli stati d'animo avvengono in maniera improvvisa e si caratterizzano per momenti di gioia intensa per poi passare alla tristezza o marcata irritabilità. Queste continue oscillazioni dell'umore possono causare l'emergere di problemi sociali e lavorativi; la persona quindi tenta di ridurre il disagio facendo uso di droghe o alcol. E' comunque bene precisare che in questa fase l'individuo non ha ancora avuto episodi maniacali o depressivi; i cambiamenti repentini di umore non assumono caratteristiche di malattia.

 

Temperamento Ipertimico

 

Questo temperamento ha come caratteristica principale la presenza di umore ed energie costantemente elevati; spropositata fiducia nelle proprie capacità, elevato ottimismo, determinazione ed entusiasmo. Quando qualcuno le critica, queste persone tendono a diventare litigiose ed irritabili; in genere i problemi nascono proprio quando nelle relazioni così come nel lavoro, l'individuo non riesce a portare a termine i propri impegni od obiettivi. L'estrema sicurezza in sé, l'impulsività e la disinibizione potrebbero condurre la persona a situazioni pericolose per la propria incolumità.

 

Temperamento Depressivo

 

In genere questi soggetti presentano già a partire dall'infanzia un umore triste e sono privi di energie. Sono individui tracciati come malinconici, pessimisti e spesso di cattivo umore. Sono persone introverse, hanno pochi amici e in genere conducono una vita abbastanza solitaria. Sono “ingabbiati” nella loro estrema serietà, manca loro una sana dose di fiducia nelle proprie capacità e risorse, manifestano spesso sentimenti di inadeguatezza misti a senso di colpa.

 

Temperamento Irritabile

 

E' il temperamento che ha come caratteristica principale un umore alterato e irritabile. Sono persone introverse, litigiose, aggressive, molto critiche e impulsive. In questi individui, la presenza di sintomi evidenti, come un aumento dei livelli di ansia e di insonnia, associata a un'intensa sofferenza personale può condurli facilmente al consumo smodato di alcol e droghe.

 

Il trattamento del disturbo bipolare

Il trattamento ha come obiettivo principale quello di ridurre al minimo eventuali episodi maniaco-depressivi. Il paziente di solito deve essere seguito da uno psichiatra e da uno psicoterapeuta. 

 

Il primo specialista mira a stabilizzare il tono dell'umore attraverso la somministrazione di uno o più farmaci; lo psicoterapeuta invece interviene attraverso un percorso di psicoeducazione.

Uno dei motivi per cui la malattia può diventare grave è che il paziente, una volta raggiunta una certa stabilità emotiva, abbandonerà la terapia.

L'intervento psicoeducativo ha lo scopo principale di comunicare al paziente il decorso della patologia, quali sono i segnali e come affrontarli. L'obiettivo è ridurre al minimo il numero dei ricoveri cosi come gli episodi maniaco-depressivi.

Qualsiasi tipo di malattia cronica (diabete, ipertensione, asma) necessita di una corretta informazione per aiutare il soggetto nella prevenzione di eventuali ricadute.

Gli obiettivi del trattamento sono: aumentare la coscienza della malattia, migliorare l'adesione alla terapia farmacologica, evitare o interrompere l'abuso di sostanze, imparare a identificare i segni di un'eventuale ricaduta, regolarizzare lo stile di vita.