Non posso vivere senza di te né con te

La dipendenza affettiva (Love Addiction) contiene in sé un aspetto ambivalente: la persona non riesce a vivere senza il partner, ma nemmeno riesce a vivere con il compagno. Questa condizione porta l'interessato a vivere un disagio profondo. L'amore è pericoloso per la salute mentale di qualunque individuo quando:

  • essere innamorati significa soffrire;
  • giustifichiamo i malumori del partner e la sua indifferenza o si attribuiscono alla sua infanzia e si cerca quindi di aiutarlo;
  • non ci piace il carattere, il modo di pensare o il comportamento del partner, ma ci adattiamo, pensando che cambierà per amore;
  • la relazione con l'altro mette a repentaglio il nostro benessere emotivo e in alcuni casi anche la nostra sicurezza.

La dipendenza affettiva è una forma di amore ossessiva, simbiotica e fusionale per la quale vengono sacrificate qualsiasi forma evolutiva di cambiamento e qualunque altra forma di gratificazione. In questo caso il rapporto diventa una forma disfunzionale. In genere si esprime nella coppia ma può svilupparsi anche tra genitore e figlio, tra fratelli o sorelle, come in qualsiasi altra diade significativa. 

Le caratteristiche della dipendenza affettiva

Le caratteristiche che riguardano le relazioni di dipendenza sono:

Ebbrezza, la persona, quando sta con il partner, prova una sensazione di piacere che non riesce a ottenere in altri modi e che gli è indispensabile per stare bene.

Dose, il bisogno di aumentare la quantità di tempo da trascorrere con il compagno, riducendo sempre di più l'autonomia e i contatti che sono esterni alla coppia.

Astinenza, l'assenza del partner porta a uno stato di disperazione che può essere contenuto soltanto con la presenza materiale dell'altro.

Incapacità di controllare il proprio comportamento, ovvero riduzione della capacità critica in rapporto all'altro e alla situazione. 

Gelosia che si può esprimere attraverso una paura ossessiva di perdere l'altro. I comportamenti dettati da questo sentimento possono sfociare anche in situazioni molto negative. 

La dipendenza affettiva è un disturbo?

La dipendenza affettiva non compare nei manuali diagnostici e non rappresenta un quadro patologico a sé stante. Tuttavia, essa compare all'interno della categoria "Nuove Dipendenze", ma non sono descritte le caratteristiche specifiche che dovrebbero essere riconosciute dalla comunità scientifica. Tuttavia, la caratteristica comune di questa condizione è che il disagio psicologico può rimanere in ombra per tutta la vita. L'esperienza clinica dimostra che tali persone non sono consapevoli di soffrire di dipendenza affettiva e magari richiedono un aiuto per gli effetti secondari del loro vero problema. Per esempio, quando finisce una relazione, tali individui sviluppano un insieme di sintomi che possono essere ricondotti a una forma di depressione, un disturbo di ansia oppure a un attacco di panico. E' necessario quindi riconoscere la dipendenza per poter intervenire in maniera diversa durante il trattamento.

Il gioco della dipendenza

La persona affettivamente dipendente vive la costante paura dell'abbandono, così da aver bisogno della vicinanza e la presenza dell'altro in modo da sentirsi più amabile. Tuttavia, il disagio della persona diventa sempre più intenso e invalidante fino a quando il partner decide di troncare la relazione. Il malessere percepito dalla persona è un insieme di comportamenti disadattivi nella relazione d'amore che conducono a un disagio significativo che può essere caratterizzato da una vera e propria astinenza per l'assenza dell'amato. Tale mancanza causa una notevole sofferenza e un bisogno compulsivo dell'altro. Gradualmente si manifesta un considerevole dispendio di energie dedicate in maniera reale o immaginaria alla relazione con il partner. Si manifesta una riduzione di importanti attività sociali, professionali e di svago. Nella storia della persona  si rintracciano ripetutamente relazioni amorose idealizzate, ma che hanno avuto una durata piuttosto breve oppure rapporti sentimentali dolorosi, caratterizzati da modalità relazionali ansiogene.

Le diverse forme di Love Addiction

Le figure della relazione possono assumere diverse forme. La prima categoria è quella ossessiva. Tali individui sono completamente consumati dalla loro passione romantica che quasi sempre è rivolta verso una persona sbagliata, con cui rimangono anche se indisponibile, incapace di comunicare, emotivamente distante, spaventata dall'impegno di una relazione, controllante, egoista, dipendente da altro come sesso o droghe. La seconda categoria sono i codipendenti che tendono ad essere insicuri e con una bassa autostima, per cui cercano di rimanere legati alla persona dalla quale sono dipendenti, attraverso comportamenti di codipendenza. In genere, farebbero di tutto per prendersi cura del partner nella speranza che non se ne vada mai e soprattutto che prima o poi ricambi l'amore ricevuto. A differenza degli altri dipendenti affettivi, queste persone non sono più innamorate del partner ma non riescono a chiudere la relazione. Solitamente è così infelice che il rapporto possa finire che può mettere a repentaglio la propria salute o il proprio benessere emotivo. In alcuni casi, anche se il partner risulta essere violento non riesce a chiudere la relazione. Ha paura di rimanere solo e di cambiare, oltre che di lasciare o ferire il proprio compagno. 

Gli ambivalenti invece non hanno difficoltà a chiudere la relazione, piuttosto non riescono a "voltare pagina". Essi bramano amore ma hanno terrore dell'intimità, in tali casi possono diventare dipendenti da fantasie romantiche e si innamorano soltanto di persone non disponibili. Altri ambivalenti sono dipendenti dal romanticismo. iniziano relazioni con più persone in modo da evitare l'intimità con una qualunque di loro; rimangono sulla superficie di ogni rapporto e principalmente i loro rapporti possono essere caratterizzati soltanto dalla sessualità. Sempre nella stessa categoria degli ambivalenti, rientrano i sabotatori, ovvero coloro che distruggono la relazione non appena inizia a diventare seria o si attiva in loro la paura dell'intimità. La paura e la propria insicurezza generano in se stessi un forte senso critico sulla vittima di turno cosi da rifiutarlo dal dargli compagnia, affetto, sesso.

Il passivo-dipendente è colui che cerca una figura esterna per mantenere il proprio equilibrio psicologico e sociale. L'altro diventa fondamentale per sedare l'angoscia, mantenere l'autostima, garantire una coesione interna. Tuttavia tale persona vive nell'illusione che l'altro lo salverà, delega infatti la propria felicità al partner. Il compagno di turno è in genere un narcisista  o comunque un individuo freddo, distaccato e manipolativo. Il legame sembra essere così forte che risulta impossibile separarsi dal compagno. E' presente infine una costante sensazione di non essere meritevole di amore e un'idealizzazione dell'altro. 

La persona codipendente si lega a qualcuno che si trova in uno stato di bisogno e che necessita di essere aiutato. L'illusione è che il dipendente possa salvarlo e in genere sono tossicodipendenti, alcolizzati, giocatori d'azzardo. La relazione si regge su il bisogno reciproco dell'altro: il dipendente teme l'abbandono; il partner ha bisogno di essere aiutato. 

L'aggressivo-dipendente ha un atteggiamento rancoroso, rabbioso e ripropone lo stesso copione sia nella relazione attuali che in quelle passate. E' presente una convinzione di fondo, ossia lui non potrà prendersi cura di me e viceversa. Di solito il partner è anche lui un dipendente affettivo, la relazione però presenta molti caratteri disfunzionali. 

Il controdipendente è ossessionato dalla vergogna che congela le altre emozioni, perciò tale persona non è in grado di provare empatia nei confronti del partner così da apparire cinico e ostile. Il rapporto con l'altro si basa sulla manipolazione, il controdipendente cerca di controllare il partner al fine di mantenere una distanza di sicurezza che garantisca un non coinvolgimento. 

Caratteristiche personali del dipendente affettivo

Chi soffre di dipendenza affettiva si modula nelle relazioni secondo alcuni aspetti disfunzionali: la sfiducia verso gli altri, la paura dell'abbandono, la bassa autostima e la mancanza di auto-efficacia. Emerge anche l'incapacità di amare gli altri e di conseguenza di non essere degni di amore. Tutti questi aspetti rappresentano una miscela che creano le basi per un eventuale sviluppo di una dipendenza affettiva. Emerge così la ricerca continua di relazioni simbiotiche e fusionali, proprio perché la persona non si fida dell'altro e quindi ha un bisogno costante di controllo e fusione. Tuttavia, le relazioni appaiono idealizzate, così come il partner. Spesso gli aspetti positivi dell'altro sono amplificati e minimizzate le caratteristiche negative. E' importante quindi aiutare la persona, attraverso un percorso di terapia, a riconoscere il partner per quello che è realmente. Infatti, le relazioni appaiono spesso insoddisfacenti, frustranti e molte aree relazionali sembrano disfunzionali. Il rapporto sentimentale risulta quindi insoddisfacente e invalidante così da causare reazioni depressive o ansiogene. Anche quando un rapporto finisce, la persona vive una sorta di astinenza relazionale e quindi  instaura un’ altra relazione, ma con caratteristiche sempre disfunzionali. 

Quali differenze tra una relazione sana e una di dipendenza?

Relazioni Sane

Relazioni Dannose


  • Desiderio di una reale intimità con il patner.
  • Limiti e confini adeguati all'interno della coppia.
  • Riconoscimento e accettazione delle proprie e altrui debolezze che si manifestano all'interno della coppia.
  • Integrazione reciproca dell'altro all'interno della propria vita.
  • Aspettative realistiche.
  • Accettare e sostenere la propria e altrui autonomia. 
  • Supporto reciproco.
  • Soddisfazione della relazione.
  • Onestà e impegno.
  • Capacità di occuparsi di altri aspetti della vita. 
  • Sviluppo della relazione nel tempo, affrontando i problemi insieme.
  • Paura di una reale intimità.
  • Progressiva perdita di controllo, confini e limiti inesistenti.
  • Insoddisfazione, solitudine, senso di vuoto; il rapporto non sembra mai essere abbastanza.
  • Gelosia nei confronti di qualsiasi cosa che possa sottrarre tempo alla relazione. 
  • Aspettative non realistiche, per esempio la convinzione distorta che l'amore curi i problemi. 
  • Amore immediato che viene messo in discussione di fronte ai primi problemi, ciò causa una rottura della coppia per poi pentirsene e ricercare l'altro.
  • Incapacità a distrarsi dalle ossessioni e fantasie relative alla relazione, in altre parole un investimento emotivo amplificato.
  • Bugie per preservare la relazione.
  • Deterioramento della vita personale per entrambi i partner.
  • idealizzazione all'inizio della relazione e svalutazione alla fine del rapporto.

Il partner perfetto non esiste, così come non esiste "la persona giusta". Ogni rapporto di coppia ha i suoi punti di forza e di debolezza ma, quando gli aspetti negativi sono eccessivi, non è possibile andare avanti.